Parte con questo articolo il resoconto delle giornate passate tra Alaska e Canada per la Grizzly Expedition
e che bella partenza… il volo Zurigo – Anchorage è in ritardo di 10 ore.
In aeroporto a Zurigo ci aspettavamo un rimborso per il ritardo… ma x ora solo un buono pranzo x l’attesa! Ma dove sono finiti gli svizzeri rispettosi delle norme… controlleremo chi ha ragione… ma 10 ore sono tante. Abbiamo già attivato l’agenzia viaggio, speriamo che faccia sapere al più presto come procedere x eventuale rimborso!!!
E intanto i grizzly, i licheni, i ghiacciai aspettano; se va tutto bene partiremo alle 20 di questa sera. Nell’attesa del volo abbiamo conosciuto tanti italiani, e non solo, ed è stato bello scoprire come siano in tanti ad essere appassionati di pesca e a scegliere proprio l’Alaska come meta preferita per questo hobby,
Ore 19.45 finalmente partiamo per l’Alaska
Ore 1.00 (ora locale)
Dopo scalo tecnico a Whitehorse arriviamo ad Anchorage; la Hertz è già chiusa ma fortunatamente c’è una navetta dell’albergo, ritireremo l’auto domattina. Per ora buona notte!
Questa mattina siamo tornati all’aeroporto per prendere l’auto e partire alla volta di Talkeetna.
Volevamo cambiare qualche euro ma la cosa si è presentata alquanto difficoltosa. Sembrava come se fosse stata organizzata una caccia al tesoro in città: a qualsiasi persona o banca chiedevamo ci rimandava ad un altra banca e alla fine l’unico a cambiare i soldi è stato un hotel in città “Capinan Hook hotel” che su gentile concessione ci ha cambiato solo 200€. Ci è sembrato che le banche di Anchorage non gradissero i nostri euro e al visitor center ci hanno detto che a causa della crisi economica mondiale c’è poca fiducia sulla nostra moneta.
Comunque, a parte questa parentesi, dopo aver visto l’Aviation Museum e l’Earthquake Park, siamo partiti alla volta di Eagle river per un trekking.
Appena arrivati ci hanno subito informati, dopo aver pagato 5 dollari per il parcheggio obbligatorio, che il percorso era stato chiuso per l’elevata presenza di orsi e che non potevano garantire le condizioni di sicurezza.
Ci siamo quindi uniti ad un gruppo locale nel fare un percorso alternativo.
La pioggia ci ha risparmiato durante tutto il percorso a piedi ma ha iniziato a piovere subito dopo speriamo che domani il tempo sia migliore visto che andiamo a fare il volo sul Mt.Kelly.
Oggi volo sul monte McKinley.
Dovevamo partire alle 9,00 ma a causa delle condizioni meteo non ottimali, il volo è rimandato di un’oretta; inoltre ci comunicano che, a causa dello scioglimento del ghiaccio in superficie, non sarà possibile atterrare sul ghiacciaio. Lo scioglimento è una possibile conseguenza del cambiamento climatico.
Finalmente la foschia diminuisce e partiamo con un aereo ad elica a 10 posti. Sorvoliamo la maestosa montagna in lungo e in largo, talmente vicini da poter vedere ogni piccola fessura nel ghiaccio e nei costoni delle montagne.
Nel pomeriggio, prima di partire per il Denali National Park, facciamo una breve sosta a Talkeetna, la gente del posto ci conferma che le casette sono abitate solo d’estate e che di inverno tutti i negozi sono chiusi ad eccezione di qualche ristorante… non si fa fatica a capire il perchè considerando che le temperatura in inverno si aggirano in media dai 30 ai 50 sotto lo zero.
Ci avventuriamo in un percorso a piedi ma dopo circa 20 minuti, la fitta vegetazione ci fa desistere dall’avventurarci per la presenza di Grizzly nella zona.
Partiamo quindi alla volta del Denali National Park dove dormiremo.
Lungo il percorso è stato possibile notare vaste zone di piante morte, forse a causa di un parassita come è stato rilevato nella precedente spedizione in Patagonia… indagheremo meglio nei prossimi giorni.
Domani faremo una perlustrazione nel parco sperando di veder orsi, caribù e tanta wildlife locale.
Oggi sveglia alle 5,00, ci aspetta un lungo tour nel Denali National Park.
Passa più di un’ora prima di incontrare un po’ di wildlife…….ma il primo incontro è stato subito entusiasmante, in quanto vediamo un GRIZZLY…..ma dal finestrino del bus navetta, che è obbligatorio prendere per visitare il parco.
Abbiamo visto numerosi orsi a differenza di quanto ci si aspettava prima della partenza della spedizione. La motivazione, chiesta ai ranger, è che questa è un’area tutelata e quindi gli orsi e gli animali in genere possono vivere in tranquillità.
Vediamo poi volpi, linci, alci e marmotte e assistiamo in diretta all’attacco di una volpe ad una marmotta.
Al centro visitatori del parco vediamo con dispiacere che le nostre supposizioni sono vere, ormai da diversi anni i ghiacciai del McKinley si stanno arretrando.
Nel pomeriggio proviamo le brezza dei cercatori d’oro grazie ad una spiegazione del ranger, e siamo stati anche bravi, ognuno di noi ha trovato delle pagliuzze d’oro, peccato che non ce le hanno cambiate in euro!!!
Domani sveglia all’alba per il rientro ad Anchorage.
Oggi sveglia alle 5.00, tanto per cambiare, iniziamo la giornata con un trekking individuale (cioè senza guida e con la paura di vedere gli enormi grizzly) nel Denali National Park.
Oggi ci sono 30 gradi di temperatura, ma Fahrenheit cioè 0 gradi centigradi.
Abbiamo fatto un percorso di circa un’ora per raggiungere un laghetto dove si potevano vedere i castori, in realtà abbiamo visto solo la diga di tronchi da loro costruita.
Prima di lasciare il Denali, facciamo una visita al Murie Science and Learning Center per avere maggiori informazioni relative ai cambiamenti climatici e in particolare sul permafrost. Ci rendiamo subito conto che con il repentino scioglimento del permafrost stanno collassando costruzioni, strade e infrastrutture che da oltre un secolo avevano le fondamenta su questa terra ghiacciata. Con l’aumento della temperatura e il ripetersi di estati secche nelle foreste dell’Alaska e del Canada si moltiplicano gli incendi e le invasioni di parassiti che una volta non si spingevano così a nord. Il cambiamento climatico, due volte più sensibile rispetto alle altre aree del pianeta, sta mettendo a rischio la vita dei grandi mammiferi marini polari e degli stessi orsi polari. Sta scomparendo tutto ciò che ha costituito la vita dei nativi Inuit.
Dal 2000 ad oggi la temperatura nell’Artico è salita di 4 gradi, in trent’anni il ghiaccio è diminuito del 36%.
Conseguenze devastanti, se non si imporrà soprattutto agli USA di evitare di immettere nell’atmosfera tanto gas serra come fa oggi. Intanto molti Inuit hanno dovuto abbandonare i loro villaggi e scendere più a sud.
Parlando con una responsabile del centro, apprendiamo che la maggior parte delle piante che vedevamo lungo il percorso erano effettivamente morte a causa degli incendi ma anche e soprattutto per la formazione di terre umide e paludose.
Oggi sveglia alle 5, il tempo di fare una “leggera” colazione con uova strapazzate, patate, salsiccia, pane e marmellata, partiamo con un autobus per Seward.
All’arrivo abbiamo giusto il tempo di vedere il Visitor Center perchè ci imbarchiamo subito su un battello per la visita ai fiordi del Kenai.
Durante il viaggio vediamo alcuni castori che nuotano, leoni marini sdraiati al sole sugli isolotti, i “puffin” i colorati uccelli dal capo rosso e dal becco giallo. Avvistiamo solo in lontananza due balene ma i pescatori con le loro barche a tutta velocità le costringono a immergersi in profondità. I pescatori sono un grosso pericolo per le balene non tanto per la caccia ma per la non curanza che essi hanno nei loro confronti.
Vediamo da vicino due ghiacciai che sfociano nell’oceano e assistiamo in diretta al distacco di un iceberg da uno di essi.
Al termine della crociera, ci dirigiamo verso la stazione di Seward per tornare ad Anchorage con un treno “ di altri tempi” che percorrerà il famoso percorso conosciuto come uno de più spettacolari al mondo.
Sebbene il viaggio in treno abbia una durata superiore al tempo impiegato dall’autobus all’andata, ne vale la pena per assaporare con calma il paesaggio naturale circostante. Durante il percorso infatti vediamo ancora alcuni ghiacciai attualmente molto ritirati rispetto alla loro precedente conformazione.
Oggi sveglia alle 8 tardissimo rispetto ai giorni precedenti.
Prendiamo la navetta per l’aeroporto e ci imbarchiamo sul volo per Juneau. All’arrivo in aereoporto veniamo accolti dalla pioggia, tanta pioggia!!!
In hotel chiediamo spiegazioni sul volo per Gustav per l’indomani ma scopriamo che non avendo il voucher e il nome della compagnia aerea è stato difficile recuperare le informazioni necessaire. Solo grazie alla gentilezza della sig.ra alla reception, che dopo aver chiamato anche il nostro tour operator, ci conferma volo e nome della compagnia.
Rassicurati che tutto era stato confermato ci dirigiamo al Museo statale che consigliamo di vedere a chi dovesse andare a Juneau. Nel museo infatti sono presenti oggetti di vita comune dei nativi quali indumenti, imbarcazione e canne per la pesca; si possono apprendere le diverse culture dei nativi del nord e del su dell’Alaska.
Al termine della visita ci dirigiamo verso un ponte rinomato per la risalita dei salmoni. In effetti constatiamo la dura vita di questi poveri pesci che esauriscono tutte le loro energie per risalire un tratto di fiume sotto gli sguardi attenti dei gabbiani.
Purtroppo le condizioni meteo non ci permettono di raggiungere il ghiacciaio Mendelhall, vedremo domani di dirottare l’aereo che ci porterà a Gustav.
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