L’utilizzo dei droni è storicamente legato al loro originario utilizzo per scopi militari, ma nel corso dei decenni l’uso civile è diventato quello preponderante.
Fra i numerosi campi di applicazione vi è quello della fotogrammetria, utile in determinate circostanze per poter effettuare un rilievo topografico in estrema sicurezza e rapidità.
Il processo di rilievo si basa sull’acquisizione di fotografie digitali scattate dal drone relative all’area di interesse, dalle quali specifici software (applicando le regole base della fotogrammetria) sono in grado di estrapolare una nuvola di punti tridimensionale che potrà in seguito fungere da base per ulteriori elaborazioni (DEM, Ortofoto, Mesh).

Pianificazione del rilievo aerofotogrammetrico

Il primo passo fondamentale da mettere in pratica, prima di far decollare il drone, consiste nella pianificazione della missione:

  • Si deve innanzitutto individuare l’area che sarà oggetto del rilievo.
  • È necessario effettuare un sopralluogo per verificare eventuali ostacoli presenti in loco (alta vegetazione, linee elettriche sospese, pali della luce ecc…).
  • Devono essere poi identificate le zone dove posizionare i target che fungeranno da Ground Control Point e Check Point e le aree di decollo del drone.
  • Non bisogna mai dimenticarsi di richiedere eventuali autorizzazioni necessarie al volo.
  • Si programma la missione con l’utilizzo di software per la automatizzazione del volo.

Autorizzazione necessarie per il rilievo con drone

Per poter operare in questo ambito è necessario possedere almeno l’attestato A1/A3 per le categorie Open (per droni di massa maggiore di 250g), ma a seconda dell’area da rilevare potrebbe essere necessaria un’autorizzazione aggiuntiva da parte di ENAC (per aree in cui vigono delle restrizioni) o da parte di parchi ed aree protette.

Posizionamento e rilievo con drone dei GCP e dei CP

I GCP (Ground Control Points) sono punti a terra rilevati con un sistema di posizionamento GNSS (o con una stazione totale) in modo che la loro posizione possa essere determinata con precisione centimetrica.
I GCP vengono materializzati a terra prima del volo procedendo con il posizionamento dei target (generalmente pannelli di vari materiali o stampe effettuate su PVC) che vengono distribuiti uniformemente sull’area del rilievo e servono per georeferenziare e scalare il rilievo.
Dalla precisione di rilievo dei GCP dipende l’accuratezza del rilievo.
Oltre ai GCP sono anche indispensabili i Check Points (C.P.), ossia punti a terra misurati sempre con precisione centimetrica che saranno utili in fase di processamento dei dati per stimare l’accuratezza generale del rilievo.
Una volta effettuato il posizionamento dei GCP e dei CP è possibile posizionarsi nell’area individuata per il decollo del drone e dare inizio alla missione precedentemente impostata tramite software di automatizzazione del volo.

rilievo con drone ortofoto
Mosaico di foto restituite da software al termine dell’elaborazione dei dati di rilievo

Restituzione

Terminata la missione (o le missioni, in caso di aree più estese), si è pronti per elaborare i dati.
Le immagini scattate dal drone sono importate all’interno di software fotogrammetrici che riconoscono automaticamente i cosiddetti tie points, ovvero punti caratteristici comuni alle fotografie scattate in sovrapposizione l’una con l’altra.
Dai tie points viene ricavata la “nuvola sparsa”, che fungerà da base per le successive elaborazioni, fra cui la nuvola densa, i modelli digitale di elevazione (DEM e DSM), la mesh e l’ortofoto.

rilievo con drone elaborazione DEM GIS
Esempio di elaborazione di un modello digitale di superficie (DSM) di una cava, in cui è immediato distinguere alberi ed edifici

La nostra flotta

Attualmente abbiamo a disposizione due mezzi, che utilizziamo per fini differenti: dalla fotogrammetria alle riprese video.

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DJI Mavic Pro 2

DJI Mini 2

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