La Terra ha la forma di un ellissoide, cioè una sfera leggermente schiacciata ai poli, a parte per un ristretto (ma purtroppo crescente, vedasi il documentario “La terra è piatta”) gruppo di terrapiattisti. Quindi niente può risultare migliore di un mappamondo per rappresentare nella maniera più accurata il nostro pianeta, seppur sia conveniente utilizzarlo solo per scale estremamente piccole (ad esempio 1:100 milioni).
Per riprodurre porzioni di territorio su scale più grandi sono state quindi studiate tecniche di rappresentazione in bidimensionali attraverso delle proiezioni cartografiche. Qualsiasi tentativo di convertire la “sfera” in una superficie piana, però, distorce inevitabilmente l’immagine, in maniera maggiore o minore in base alla tipologia.
Rappresentazione della Terra: la mappa mente!
Quindi diventa chiaro che qualsiasi tipologia di rappresentazione della Terra è un compromesso su quale proprietà mantenere invariata nella proiezione (aree, angoli e forme) e quale messaggio voler trasmettere con quella mappa.
Attualmente, ci sono due tipi di classificazione utilizzati per queste tecniche.
La prima definisce la tipologia di superficie su cui si effettua la proiezione: le più comuni sono un piano, un cilindro e un cono; queste forme geometriche possono essere appiattite senza compressione o estensione.
La cartografia moderna non si limita a questi tre tipi di proiezione. Ce ne sono di più sofisticati: circolare, pseudocilindrico (ad esempio, le proiezioni sinusoidali di Sanson), pseudoconico (ad esempio la proiezione a forma di cuore di Bonne) e policonico (ad esempio la proiezione a forma di mela di Hassler).
In secondo luogo, le proiezioni sono classificate in base ai tipi di distorsione. Come è stato già affermato, non c’è modo di evitare completamente le deformazioni, ma la distorsione di alcuni parametri può essere prevenuta a spese di altri. Ogni mappa, a seguito del processo di proiezione cartografico, mostra delle distorsioni per la conformità angolare, di distanza o di superficie. Una proiezione cartografica può combinare alcune di queste caratteristiche, o può essere un compromesso che distorce, entro un limite accettabile, tutte le proprietà di corrispondenza di superficie, distanza e posizionamento angolare.
Quali funzioni possono essere trascurate? Dipende dalla finalità della mappa: sono infatti ammesse distorsioni relative a lunghezze, angoli, aree e forme. Le distorsioni in lunghezza sono presenti in tutte le mappe, mentre le altre tre sono sue conseguenze: maggiore è la distorsione degli angoli, minore è la distorsione delle aree e viceversa. Secondo questa classificazione, le proiezioni appartengono a uno dei tre tipi seguenti: conforme, area uguale ed equidistante.
Ecco una serie di esempi di cartografie realizzate tramite il software QGIS con la rappresentazione degli stati mondiali:
È evidente come le deformazioni incidano in maniera significativa nella rappresentazione degli stati, soprattutto agli estremi vicini ai Poli Nord e Sud: basta guardare la Groenlandia o l’Antartide per rendersene conto.
Da sempre le mappe costituiscono il modo di rappresentare il territorio attorno a noi: dopo la diffusione della tecnologia della stampa interi tomi contenenti rappresentazioni cartografiche hanno cominciato a circolare nelle biblioteche. Continue evoluzioni hanno migliorato i dati presenti, si pensi anche solo all’introduzione delle sconosciute americhe e Australia, dando anche la possibilità di generare mappe tematiche di vario genere.