Testimonianza della gestione dell’emergenza post-sisma con Lares

L’Ing. Meroni di GPSBrianza è abilitato da dicembre 2015 al ruolo di valutatore post-sisma, per il rilascio di certificazioni per l’agibilità di immobili che hanno subito danni. A causa di impegni lavorativi non ha potuto portare la propria capacità in aiuto delle popolazioni colpite dal sisma di agosto 2016; per questo, conosciuta la laureanda Chantal Tasca in occasione del Lecco Job Day, ha voluto dare spazio alla testimonianza della sua recente esperienza, che qui sotto vi riportiamo integralmente, nella speranza che sia di grande stimolo per altri colleghi Ingegneri.

Cosa si sta facendo

I recenti eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale, oltre alle numerose vittime, hanno generato una grande quantità di danni, distruggendo interi abitati e costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni. In questi mesi la Protezione Civile ha istituito a Rieti la Direzione Comando e Controllo (Di.Coma.C.), una struttura sovra-regionale di supporto ai centri operativi istituiti a livello locale, alla quale partecipano anche i referenti delle strutture di Protezione Civile delle quattro regioni coinvolte (Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria); questa struttura sta operando in emergenza per visionare il maggior numero possibile di edifici e permettere il rientro a casa di tutte quelle famiglie che hanno ancora una casa ‘agibile’. E’ importante sottolineare che ‘la valutazione di agibilità in emergenza post-sismica è una valutazione temporanea e speditiva – vale a dire formulata sulla base di un giudizio esperto e condotta in tempi limitati, in base alla semplice analisi visiva ed alla raccolta di informazioni facilmente accessibili – volta a stabilire se, in presenza di una crisi sismica in atto, gli edifici colpiti dal terremoto possano essere utilizzati restando ragionevolmente protetta la vita umana’ (Manuale per la compilazione della scheda AeDES).

Lares e Di.Coma.C. al lavoro assieme

Presso gli uffici Di.Coma.C. di Rieti, dal 24 Agosto 2016 si alternano tecnici e funzionari del Dipartimento di Protezione Civile (DPC) con lo scopo di coordinare l’emergenza. Accanto a questi tecnici sono presenti anche dei volontari dell’associazione LARES Italia, il cui nome fa riferimento alle divinità romane che proteggevano la famiglia, che svolgono una funzione di supporto alle attività. Lares (http://www.uniprotezionecivile.it/) è un’associazione di volontariato composta da studenti e laureati esperti in protezione civile; questa associazione è nata a Foligno, sede di un corso universitario in Protezione Civile dell’Università di Perugia, ma si sta diffondendo sul territorio nazione coinvolgendo sempre più università, tra cui il Politecnico di Milano (sede di Lares Lombardia) che si sta dotando di un proprio statuto; al momento in altre università, come Firenze e Verona, vi sono volontari Lares che stanno cercando di istituire un proprio polo. Tra i membri vi sono dunque molti studenti ed ex-studenti di Foligno, ma abbondano anche Ingegneri e Geologi. I volontari Lares mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze per fare un lavoro ‘dietro le quinte’; presso l’ufficio Agibilità Di.Coma.C. ogni giorno vengono composte e coordinate decine di squadre di tecnici (Ingegneri, Architetti e Geometri) provenienti da tutto il Paese per effettuare sopralluoghi nei diversi comuni colpiti dal sisma. Lares aiuta nella gestione delle pratiche associate a questi sopralluoghi, partendo dall’accreditamento dei tecnici preposti, fino all’archiviazione delle schede, passando per la gestione delle squadre.

Nel 1997, in concomitanza con il terremoto umbro, furono ideate delle schede per la raccolta e catalogazione dei danni. Queste schede, chiamate AeDES (Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica), hanno subito alcune modifiche nel corso degli anni e sono diventate strumento di riferimento ufficiale per il rilevamento speditivo dei danni, la definizione di provvedimenti di pronto intervento e la valutazione dell’agibilità post-sismica degli edifici ordinari tramite il DPCM del 5 Maggio 2011. Accanto a queste, a fronte dei successivi eventi sismici, si sta diffondendo l’utilizzo di schede FAST (per il rilevamento sui Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post-Terremoto), il cui scopo, come sottolineato dal nome stesso, è quello di velocizzare i tempi; sono utilizzate prevalentemente per effettuare nuove analisi degli edifici risultati agibili dopo la prima scossa del 24 Agosto 16. Si tratta di schede meno articolate rispetto alle AeDES, che si limitano a catalogare gli edifici in “utilizzabili” (ovvero agibili) e “non utilizzabili”; in quest’ultimo caso sarà poi necessario un ulteriore sopralluogo più approfondito.

Una volta compilate sul campo dai tecnici (Ing., Arch. e Geom.) tutte le schede vengono portate in Di.Coma.C. per essere controllate, digitalizzate e archiviate. I tecnici che compongono le squadre addette ai sopralluoghi sono dipendenti pubblici o liberi professionisti appartenenti ai rispettivi Ordini, debitamente abilitati tramite corsi specifici svoltisi nelle principali città italiane negli anni passati. La mole di lavoro è impressionante, si tratta infatti di decine di migliaia di schede. I dati vengono aggiornati tramite report quotidiani riguardanti lo stato di avanzamento della digitalizzazione delle schede e dei sopralluoghi per ciascun comune, con particolare attenzione alle scuole; tutto questo funziona grazie ad una continua sinergia tra la Di.Coma.C., le quattro regioni colpite e i diversi comuni.

Testimonianza con Lares e DiComaC

La mia esperienza diretta

La mia esperienza presso l’ufficio Agibilità Di.Coma.C. come volontaria Lares è durata solo 7 giorni, ma sono stati giorni molto intensi, che mi hanno permesso di conoscere un mondo di cui ignoravo l’esistenza, di vedere da vicino le difficoltà pratiche che si celano dietro la gestione dell’emergenza e di apprezzare la volontà di moltissime persone che a diverso titolo, a partire dai miei compagni volontari Lares, si prestano per gestire al meglio questa situazione post-sisma. Da un punto di vista strettamente personale quest’esperienza è stata molto utile anche per avere un confronto con ragazzi provenienti da esperienze scolastiche e professionali diverse dalla mia e per avere una visione ‘più ampia’ del problema. Ho avuto, inoltre, l’opportunità di conoscere L’Associazione Nazionale Ingegneri per la Prevenzione e le Emergenze (IPE), braccio operativo del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, molto attivo in questo contesto.

Mi auguro che questa organizzazione diventi sempre più efficiente e riesca a coinvolgere sempre meglio gli enti locali, i professionisti e la popolazione.

Chantal Tasca

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